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Nervi dreaming (inverno 2010)

Il vento che scolpisce tamerici e pini marittimi soffia senza  pietà. Perfino a Nervi, qualche volta, in inverno, fa freddo. Il roseto in fiore, con le sue corolle declinate in infinite sfumature, è ancora solo una speranza che ogni primavera si materializza come per effetto di una magia. Ed è quasi così, considerate le scarse cure che riceve.
Un tempo questi luoghi sono stati lo scenario della vita quotidiana di famiglie prestigiose, ricche e colte, che molto probabilmente hanno avuto difetti e colpe, ma anche un grande merito: hanno amato la bellezza di questo spazio, lo hanno arricchito di edifici e altri manufatti e hanno permesso che arrivasse fino a noi. Ora appartiene a tutti i cittadini che troppo spesso lo osservano distrattamente e distrattamente lo consumano con
Ricordando Guido Gozzano
Parco Culturale
di Nervi
Nei momenti migliori - che arrivano dopo piogge abbondanti, un’eccezionale rasatura dei prati, e una temporanea assenza di utilizzatori devastanti - i Parchi rappresentano un miracoloso punto di fusione tra le memorie storiche e il presente. Ombre di nobili genovesi in abiti di velluto damascato, passano sull’erba, fantasmi di russi sfuggiti al gelo o ai rivolgimenti politici percorrono i sentieri, romantiche fanciulle in crinolina, come le gozzaniane Carlotta e Speranza, si affacciano ad osservare il mare che si frange rumorosamente contro gli scogli della passeggiata:
“ ...pare che il cielo riveli più stelle nell’acqua e più lustri.
Inchinati sui balaustri: sognamo così, tra due cieli...”.

In queste giornate di tempo  incerto il pensiero va alla bella stagione in agguato. Tra non molto una buona parte degli alberi metteranno un nuovo abiti verde tenero. Boccioli si apriranno dove sono attesi e casualmente. Le margheritine invaderanno i prati sofferenti come in un quadro di Corot.
I giorni splenderanno e la luce brillante del Mar Ligure spennellerà l’insieme amalgamando visuali e oggetti diversi.

Antida Gazzola  

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l'indiferrenza he talvolta si prova per i beni che non ci siamo conquistati.
Egidio Oliveri, Nervi, 1970