Copyright © 2009-2013 by  P.G. Baroni   All Rights reserved   E-Mail:info@ parcoculturalenervi.it
 
Parco Culturale
di Nervi
Noi viviamo qui. Siamo entro il chiuso dolore del presente.....
Potranno le età future mai giungere a tanta libertà,
E sentirsi derivate da tutto ciò che accadde,
Anche da noi, e che questo era bene?

W.H.Auden "Poesie: In time of War", Ed. Guanda 196, pag. 119
Settembre 1920 (da L'occupazione delle fabbriche di Paolo Spriano, Einaudi 1964 pag.72-73)
"A Genova e dintorni, lavorano 100.000 operai metallurgici....a differenza dei compagni torinesi, gli operai di Genova sono meno organizzati sindacalmente, e assai divisi, inoltre, nelle loro avanguardie organizzate. Vi sono a Genova tre Camere del Lavoro (una nella zona che va fino a Nervi, la seconda a Sampierdarena, la terza a Voltri). Si manifesta nella prima una prevalenza dei socialisti "autonomi" di Genova a forte tendenza riformista. Nella seconda e nella terza la prevalenza è invece di socialisti massimalisti."

Dal Corriere Mercantile del 8.8.1922
“Mentre in città le camicie nere portavano a compimento le loro rapide e travolgenti azioni, un forte nerbo di squadristi si recava a Nervi occupando, senza trovare opposizione, quel Municipio. L'amministrazione socialista venne dichiarata decaduta, tra gli applausi entusiasti della folla
Ora anche laggiù, regna sovrana la bella bandiera a tre colori.” 

Maggio 1938

Dal 3 al 9 maggio visita di Hitler in Italia.
50 abissini ospiti del duce a Nervi, Hotel Savoia, per onorare il capo del fascismo in visita a Genova il 14 maggio 1938.
Mussolini esalta la collaborazione tra fascismo e nazismo "...destinati a dare l'impronta a questo secolo." (Luigi Salvatorelli e Giovanni Mira "Storia d'italia nel periodo fascista", Ed. Mondadori).
Tra loro il genero del Negus, ras Gugsa. Partendo da Genova il Duce passa da Nervi applaudito da numerosa folla (testimonianza verbale).

14 Giugno 1940
Incrociatori francesi borbardano Genova senza alcuna reazione da parte italiana.

Febbraio 1941
Il 9 febbraio navi inglesi della squadra di Gibilterra bombardano pesantemente Genova. Grande allarme a Nervi che però ne esce indenne.

22/23 Ottobre 1942
Massicci bombardamenti della RAF su Genova. Nervi ancora una volta si salva.

Agosto 1943
Ulteriori bombardamenti alleati su Genova.

Estate 1943
Nel 1943 gli alberghi migliori sono requisiti dagli occupanti (La Kriegsmarine al Vittoria e l’esercito all’Eden), con l’eccezione del Savoia che, pur continuando a funzionare come albergo, ospita parecchi ufficiali tedeschi tra i quali il Maresciallo Kesserling e successivamente il generale Meinhold che firmerà l’atto di resa ai partigiani genovesi
Il Savoia si salva per merito del colonnello della marina tedesca Waldemar Lutje che insieme ad altri tre ufficiali (e attendenti) rimarrà al Savoia fino alla fine dell'occupazione tedesca. Agli ospiti, in massima parte sfollati da Genova, viene consentito di rimanere (unico caso a Nervi).
Durante la seconda guerra mondiale Nervi resta un’isola relativamente “felice” in quanto non viene mai bombardata pur essendo vicina a Genova. Scarseggia il cibo e l'accesso alla costa diventa molto difficile. La Passeggiata viene chiusa con filo spinato e in parte minata.
Molti genovesi benestanti e cittadini svizzeri si spostano negli alberghi di Nervi per godere di una maggiore sicurezza pur mantenendo la possibilità con il tram di lavorare in città.

Agosto 1943
Bombardamenti anglo-americani su Genova. Nervi resta intatta.

Febbraio 1944
Viene emesso un bando che commina la pena di morte per i disertori e i renitenti alla leva nella Repubblica Sociale Italiana.

Aprile 1944
La pena di morte viene estesa a chiunque dia aiuto alle brigate partigiane

22 Aprile 1944
Dalle registrazioni delle telefonate fatte da Westphal al generale Fritz Wentzell in Germania  risulta che il 22 il maresciallo Kesserling pernottò all'albergo Savoy di Nervi, il 23 all'Excelsior di Rapallo, e il 24, dopo essersi fermato a La Spezia, a Livorno.

Maggio 1944
Il 15 maggio un appartenente ai GAP, travestito da ufficiale tedesco,  effettua un attentato al cinema Odeon di Genova, riservato ad uso esclusivo degli occupanti.
Ci sono cinque morti e quindici feriti tra i tedeschi. Rappresaglie  e perquisizioni  anche negli alberghi di Nervi. Cinquantanove persone vengono prelevate dal carcere di Marassi e uccise per rappresaglia al Passo del Turchino. A un mese prima risale la strage della Benedicta dove complessivamente morirono 246 persone.
Blocchi stradali tedeschi, rastrellamenti e perquisizioni delle Brigate nere anche a Nervi.

Agosto 1944
Visita a Nervi del Maresciallo Kesserling con installazione di una linea telefonica diretta con il Fuehrer Hauptquartier di Hitler.
Visita del maresciallo Rodolfo Graziani. Il 7 marzo passa in rassegna a Nervi il battaglione "Brescia" diretto al fronte occidentale.

Visita del Maggiore Generale Meinhold che ritornerà nell'agosto 1950.

24/25 aprile 1945
Firmato l’armistizio dal Gen. Meinhold i tedeschi si arrendono ai partigiani genovesi ma le truppe stanziate a Nervi, le batterie del Monte Moro ed altri corpi in città rifiutano la resa.
Il Gen. Meinhold è condannato a morte da Hitler per alto tradimento.
Intorno alle 14 del giorno dopo due cacciatorpediniere inglesi aprono il fuoco contro le batterie del Monte Moro che, nel rispondere, colpiscono alcune case di Quinto causando le ultime vittime.
La resa interviene alcune ore dopo.

Sera del 25 aprile 1945
Arrivano gli alleati
E' la 92a divisione Buffalo che arriva a Nervi, già liberata dai partigiani, verso le 22 del 26 aprile 1945.
Il primo americano arriva al Savoia. E' il maggiore Hill.
Testimoni dell'epoca dicono che in seguito si stabilirà a Portofino e non lascerà più l'Italia.
Il 28 aprile, nella sede della Pubblica Assistenza di Nervi in via Gazzolo, i tedeschi firmano la resa

Lapide dettata da Emanuele Massone “Piemonte” e situata lungo la Strada Provinciale n. 67 nel Comune di Lumarzo (località Cornua) in provincia di Genova.

Arrischiando le più inaudite torture e la morte
uomini di età e arti ineguali
ma di eguali sentimenti di umanità
per riscattare l’umano genere
dalle tirannie e barbarie nazifasciste
e rendere libertà giustizia fratellanza
e pace tra i popoli
sulla vetta di questo colle
sotto il cielo stellato
or all’ombra della pallida luna
or all’infuriar del vento e della pioggia
qualche volta nella gelida neve
dalle riviere e dai monti
qui si dettero convegno
e l’aurora del 25 aprile 1945
vittoria segnò su di un barbaro esercito
ritenuto invincibile
sia di monito ai nostalgici
che la forza bruta non vince
ma vince volontà di popolo

Questo marmo a perenne ricordo posero
i partigiani sezioni ANPI dei Comuni
di Lumarzo - Sori - Uscio - Recco -
Avegno - Camogli - Bogliasco - Pieve -
Nervi

Scarica documento "Il generale nazista si arrese all'operaio"

Vedi foto "Resistenza a Nervi"  e " Giornali Resistenza"

Partigiani di Nervi caduti per la Liberazione

Mario Bassanite
(1.12.20 - 18.8.44)
Fucilato a Nervi dalla Divisione Alpini Monterosa
Bruno Bonanno (13.2.27 - 24.4.45)
Caduro a Genova Sestri Ponente in combattimento.
Aldo Casotti "Monello" ( - 12.8.44)
Caduto in combattimento a Varzi (PC)
Antonio Pittaluga "Peter" (12.9.12- 24.4.459)
Caduto a Nervi in combattimento presso l'Hotel Eden.
Antonio Sciolla "René" (2.3.17 - 18.1.44)
Caduto in combattimento a Mondovì.

Renitente alla leva della R.S.I.
Ernesto Traverso (11.7.25 - 16.8.44)
Fucilato a Bogliasco dalla Divisione Alpini Monterosa.

(in via di completamento: a breve testimonianze sonore da testimoni dell'epoca)


©RIPRODUZIONE RISERVATA